Descrizione
Il Maestrale fu un cacciatorpediniere della Regia Marina italiana, attivo durante la seconda guerra mondiale. Costruito come unità caposquadriglia della classe omonima, partecipò a numerose operazioni navali, distinguendosi in diverse missioni di scorta e posa di mine nel Mediterraneo.
Nel 1937-1938 fu impiegato nella guerra civile spagnola, scortando i mercantili che trasportavano volontari italiani. All’ingresso dell’Italia nella seconda guerra mondiale, il 10 giugno 1940, era assegnato alla X Squadriglia Cacciatorpediniere, insieme ai gemelli Grecale, Libeccio e Scirocco.
Durante il conflitto, svolse missioni di scorta a convogli per la Libia e partecipò ad alcune operazioni navali di rilievo. Nel luglio 1940 fu coinvolto nella protezione di un convoglio di truppe e rifornimenti diretti a Bengasi. Dopo questa missione, il Maestrale prese parte alla battaglia di Punta Stilo il 9 luglio, pur senza avere un ruolo di rilievo.
Nel novembre 1941, il Maestrale era caposcorta del convoglio “Duisburg”, che fu distrutto dalla “Forza K” britannica. In tale occasione, il cacciatorpediniere subì lievi danni, ma l’intero convoglio venne annientato. Nel 1942 partecipò all’operazione “M. 43”, proteggendo un’importante spedizione di rifornimenti per il fronte africano.
Nel corso dell’anno, fu sottoposto a lavori di ammodernamento, con modifiche all’armamento e ai sistemi di difesa antisommergibile. Successivamente, riprese le operazioni di scorta, trasportando truppe e materiali in Tunisia. Nel novembre 1942, scortò uno degli ultimi convogli a raggiungere indenne la Libia.
Nel gennaio 1943, durante una missione di scorta alla motonave Ines Corrado, il Maestrale urtò una mina e subì danni gravissimi. La nave venne rimorchiata a Trapani e successivamente a Napoli, ma, considerati gli ingenti danni, venne dichiarata irreparabile. Fu ormeggiata come batteria galleggiante fino all’8 settembre 1943, quando, a seguito dell’armistizio, venne autoaffondata per evitarne la cattura.
Il Maestrale fu una delle unità più attive della Regia Marina, partecipando a numerose missioni in Mediterraneo e subendo molteplici attacchi, sopravvivendo fino alle fasi finali del conflitto.
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